venerdì 4 gennaio 2019

Come al solito mi capita il libro giusto nel momento giusto...
Momento di grande confusione e caos, dopo la scomparsa di mio padre preceduta dalla morte della mia fonte di gioia (quando tutto andava storto c'era lei a ridarmi il sorriso) la mia adorata gattina Lilli..
Padre e "figlia", come se due archetipi importanti dovessero "cadere" per essere integrati a livello profondo attraverso l'insegnamento dell'esperienza ad essi attribuito..
Tutto questo mi ha causato uno stato di caos e disordine interiore come se  camminassi in un tunnel oscuro da cui non riesco a vedere un bagliore di luce...
So che c'è...
Ma per ora non riesco a vedere questa luce, talmente lontana che il mio "occhio" non riesce a scorgere il puntino luminoso in fondo...
È come se ovunque mi girassi vedessi tenebra e confusione, ogni domanda non trovasse risposta...
Giorni fa mi arrivò un'intuizione, una parte profonda di me si domandò se forse il mio affanno della ricerca di un sollievo a tutto ciò, fosse proprio la causa della mia condizione di caos, se forse non dovessi aspettate pazientemente che la luce si manifesti da sé senza cercare di raggiungerla annaspando nel buio...
In realtà questo mie era stato anche suggerito da una persona a cui confido le mie sensazioni più intime e profonde, ma fin tanto non sono io stessa a sentire una spinta interiore che mi suggerisca cosa fare, un consiglio rimane solo e comunque un consiglio esterno..
A livello umano è normale voler trovare un senso alla sofferenza, voler cercare una soluzione per migliorare la propria vita, ma forse in questa fase della mia vita devo farmi traghettare ovunque la corrente degli eventi mi debba necessariamente portare..
Ricordo una cosa importantissima, che la pazienza non è una condizione di nichilismo passivo, bensì un saper attendere con forza e virtù di chi è centrato in sé stesso..
Un saper controllare sopratutto gli istinti dell' ego che vogliono tutto subito, o che devono cercare una panacea al dolore che non accettano come condizione necessaria successiva a degli eventi...
C'è bisogno che io ritorni "bambina", senza applicare il mentale sulla ricerca di un senso... e in fondo so cosa fa una bimba in situazioni critiche perché la mia infanzia me lo ha insegnato come una scuola!
Solo così, forse, la luce può tornare a farsi vedere alla fine di questo infinito tunnel...
A.M.

Il potere creativo della sofferenza sarà operante soltanto se l'uomo ritorna bambino.
"Se non diventate come bambini, non entrerete nel regno" (Marco 10, 15; Matteo 18, 3; Luca 18, 17; Giovanni 3, 3).
Vero adulto è colui che sa ritornare bambino, abolire il suo mentale e lasciarsi portate dall'evento verso la terra nuova del suo essere, accettando di non capire niente.
Su questa terra nuova, gli sarà data intelligenza.
Egli non accuserà nessuno, ma si rimetterà totalmente in discussione affinché la luce penetri più profondamente in lui "e le opere di Dio si manifestino in lui" (Giovanni 9, 3)
"Il simbolismo del corpo umano" di Annick de Souzenelle

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