Questo quadro ha attirato subito la mia attenzione non appena l'ho visto.
Ricorda l'appeso (quello riprodotto a testa in giù) ma in questo caso il soggetto non assume questa posizione passivamente ma, ne raggiunge l'equilibrio attraverso un duro lavoro su se stesso, quindi è soggetto attivo e realizzato.
Né piedi e né testa toccano la materia, se ne deduce un chiaro messaggio di evoluzione spirituale e un notevole sacrificio nel raggiungimento di questo perfetto stato d'equilibrio, sia a livello fisico sia a livello animico (dato dal fatto che egli non poggia su alcun oggetto materiale)
Le gambe dell'equilibrista ricordano il compasso mentre le braccia una squadra.
Credo che chi ha creato questo quadro abbia sapientemente utilizzato dei simboli specifici e abbia voluto rappresentare un messaggio di evoluzione spirituale attraverso il duro lavoro su se stessi, attraverso il sacrificio costante che porta allo stato di Thiphareth.
Riporto di seguito alcuni dei simboli che maggiormente hanno attirato la mia attenzione perché palesemente messi in risalto nell'immagine globale rappresentata;
Compasso: immagine della Provvidenza le cui leggi sono esatte come i numeri e precise come la geometria.
Squadra: immagine della scienza vera che corrisponde in tutti i punti con l'esattezza divina.
L'equilibrio: è la legge eterna della vita, ogni azione fa prevedere una reazione ed ogni compressione un'espansione.
Melagrana: simbolo dell'armonia degli esseri che si riassume nell'unità come i grani della melagrana in un sol frutto.
La sintesi della sintesi, il frutto divino della scienza.
Il giglio: unità luminosa, lo splendore della poesia universale, rappresenta la luce che è come il fiore del dogma e la realizzazione dei simboli.
Il velo: rappresenta le forze nascoste dentro la forma esteriore.
La coppa: l'utero, l'acqua da cui diviene la vita, la consapevolezza organizzata dell'essere.
Il rosso: il sacrificio, il duro lavoro su se stessi.
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