giovedì 24 maggio 2018

"In questa dimora di Brahma (Brahma-pura), vi è un piccolo loto, una dimora nella quale vi è una piccola cavità (dahara), occupata dall'Etere (Aksasha); se si ricerca Ciò che risiede in questo luogo, Lo si conoscerà" [Chhandogya Upanishad, 8° Prapathaka, 1°Khanda, shruti 1].

Durante un'esperienza con l'ayahuasca ho visto un loto rosa, era l'immagine finale di un processo durato tre notti, era la chiave di comprensione di tutto, questa visione si ripeteva a loop perché solo comprendedone il significato intriso avrei potuto fermare il processo e riposare...
Nel processo compresi il vero significato che si interiorizzò e l'unico ricordo che rimase vivido fu l'immagine...
... e questa immagine, una volta fuori dal processo, sapevo non si riferisse al simbolo, conosciuto nelle tradizioni orientali, della purezza che nasce dal fango o in alchimia, dell'albedo che scaturisce dalla nigredo... anche perché il loto avrebbe dovuto avere come caratteristica il colore bianco..
Sapevo che contestualmente all'immagine che vidi vi era un significato diverso, il loto era l'accesso a qualcosa, accanto ad esso vi era un monaco tibetano (come un guardiano della soglia) e il fiore era posto prima dell'entrata di una caverna...Sopra di esso c'era un piccolo punto di luce d'orato luminosissimo.
("Questo Atma, che sta nel cuore, è più piccolo di un chicco di riso, più piccolo di un chicco d'orzo, più piccolo di un chicco di mostarda, più piccolo di un chicco di miglio; più piccolo del germe racchiuso in un chicco di miglio...")
Simboli che nella visione non avevo compreso associati tra loro, perché nel mio bagaglio culturale non erano stati mai stati contemplati in un contesto riguardante il "passaggio verso qualcosa".
Ho pensato che probabilmente solo attraverso la purezza (loto) si può accedere Oltre, rimaneva il fatto che il fiore era rosa... e questa cosa doveva necessariamente significare qualcosa, questo dettaglio che potrebbe sembrare insignificante e irrilevante non lo era perché proprio la "scelta" di quel colore mi scaturì la domanda e la voglia di comprendere...
Poi un giorno decisi di leggere uno dei libri di Guénon che avevo e optai per "L'uomo e il suo divenire secondo il Vedanta" e incontrando questa piccola frase ho avuto come un'associazione perfetta tra la sensazione che provai nella visione e ciò che scrive Guénon in questo paragrafo...
Ci sono degli argomenti che possono rimanere solo dei meri dati intellettuali, spesso le mie letture, le mie scelte incondizionate sui libri sono delle risposte alle tante domande che le mie esperienze personali mi portano a fare, delle esplicazioni a esperienze che ho acquisito nella pratica ma a livello intellettivo ancora no...
Come questo simbolo che era rimasto esperito solo in parte...
Nell'AniMo Antico

https://nellanimoantico.blogspot.com/2018/05/il-se-il-cuore-e-il-piccolo-loto.html

Nessun commento:

Posta un commento