mercoledì 24 agosto 2016

Riflessione sul terremoto

La vita è un battito di ciglia...
La gente si attacca alle cose materiali ma in un momento... in 20 secondi... tutto si riduce in polvere..
Tutto ciò che possiedi può diventare un mucchio di macerie..
Se sopravvivi... sopravvive ciò che sei... la tua forza, la tua disperazione, la tua resilienza, la tua rabbia...
E allora è in quel momento che raccogli i pezzi di te... gli unici che puoi rimettere apposto davvero... gli unici che puoi utilizzare per andare avanti..
Un dolore, un evento infausto, una catastrofe una perdita assurda, possono  abbatterti o renderti più  forte...
Possono essere la porta dalla quale inizi davvero a capire che non sei solo materia... ma sei molto di più...
Dipende da quanto ciò che sei, si identifica con ciò che possiedi...
Se non hai più niente, ti rimane te stesso... se non hai te stesso, allora davvero, non hai nulla. ..
E comprendo che perdere la propria casa è come perdere il tuo rifugio, come perdere il luogo in cui ti senti sicuro... ti senti inerme, nudo e senza la dignità che solo un tetto sulla testa possono darti..
E perdere tua madre e tuo padre in quel modo o peggio ancora tuo figlio, è atroce... sconvolgente...
E la notte...
Quando succede nella notte...
È come se fossi inghiottito da un mostro venuto dalle tenebre...
E al mattino, finalmente la luce
la stessa luce che ami, andrà a illuminare solo ciò che rimane dell'inferno che c'è stato...
E non ti rimane che piangere...
Ma ricorda che non sei solo materia... tu sei anche tanto altro...
E come un seme puoi rinascere dal fango...
Nell'AniMo Antico

Nessun commento:

Posta un commento